sabato 29 ottobre 2011

I peccati capitali dei traduttori editoriali: puntualità, pignoleria e orgoglio

Una settimana fa avevamo lanciato un sondaggio per scoprire quali fossero i peccati capitali dei traduttori e 100 di voi hanno inviato in forma anonima le loro risposte (ci scusiamo con chi è arrivato dopo... il sondaggio si chiudeva automaticamente al raggiungimento del centesimo form compilato).

Le conclusioni? I traduttori editoriali peccano innanzitutto di pignoleria: 79 su 100 rivedono la propria traduzione almeno 2 volte e, tra questi, ben 12 la rileggono 4 volte o più.
Ma non si fermano qui: dopo aver consegnato il lavoro, l'88% dei traduttori rilegge anche le bozze del volume (anche se non tutti insistono per farsele consegnare: il 52% è della scuola "se me le danno, bene, sennò pazienza").



Subito dopo la pignoleria, il traduttore editoriale pecca di puntualità nella consegna del lavoro: il 74% del campione consegna il giorno della scadenza, anche a costo di lavorare la notte, abitudine che riguarda più di un traduttore su due. Al massimo si sgarra di una settimana, come fa il 17% dei traduttori. Nottambuli quindi, e magari un po' stressati quando la scadenza si avvicina, ma che volete, siamo fatti così...



...e a volte ci sentiamo un po' soli: è quello che dimostrano le risposte alla domanda sulla condivisione/subappalto della traduzione. Al 39% dei traduttori editoriali è capitato di condividere un lavoro, e a un altro 40% piacerebbe molto, forse per avere un'occasione di scambio e alleviare un po' lo stress quando il carico di lavoro è tanto, il tempo a disposizione inizia a scarseggiare e, appunto, si lavora anche di notte...



Quando finalmente la traduzione arriva nelle librerie, scatta il peccato di orgoglio: l'83% dei traduttori editoriali, quando vede il proprio libro sugli scaffali, non può fare a meno di dare di gomito al libraio o all'amico che l'accompagna, per annunciare apertamente (o meno): "Questo l'ho tradotto io!". C'è però anche un 17% di traduttori che, forse in preda al perfezionismo, non dice niente per paura di aprire il libro e trovare subito un refuso... che fa male al cuore, è vero.



Infine, una nota dolente: il 66% dei traduttori editoriali non legge il contratto oppure lo legge coscienziosamente ma poi lo firma in ogni caso, mentre un altro 18% il contratto non lo vede nemmeno, perché non c'è. Un po' più di consapevolezza dei propri diritti farebbe bene non solo ai singoli traduttori, ma a tutta la categoria!
Consigliamo di espiare questo peccato mortale iscrivendosi alla Sezione Traduttori del Sindacato Nazionale Scrittori, che si occupa con grande attenzione di questioni legali e contrattuali (leggi ad esempio la pagina delle FAQ), e magari anche all'Associazione Italiana Traduttori e Interpreti! La legge sul diritto d'autore si può scaricare qui.



Se vuoi ricevere il report completo dei risultati, scrivi a info@cosierepossi.com!

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